26 Apr Il Frassino, re di primavera
Il Fraxinus ornus, qui comunemente chiamato Orniello, in questi giorni macchia di bianco il paesaggio boschivo che si risveglia.
Le sue infiorescenze candide, sembrano zuccheri filati. Il loro dolce e delicato profumo inebria gli insetti e chi vi passa accanto.
Quando le foglie saranno ben formate ma ancora delicate, le raccoglieremo per essiccarle e prepararne tisane.
Nell’area dei paesi di origine celtica, il Frassino è sempre stato considerato un albero sacro; Il sui spirito guida, Yggdrasil, era rispettato e temuto al tempo stesso. Ponte tra Terra e Cielo, si pensava infatti che fosse protettore degli abitanti a lui vicini, ma se lo avessero abbattuto senza il dovuto rispetto e sacralità, la sciagura li avrebbe colti. Chi beneficiava della guarigione arrecata da questa pianta ne restava legato a vita e doveva pertanto proteggere l’albero in quanto dalla sua salute e prosperità dipendeva la vita del guarito. Per questo, non si abbatteva mai un Frassino vicino a casa, anzi, veniva pregato e ringraziato per la salute e la prosperità che regnavano nel luogo. Invece, si usava accendere dei fuochi con il suo legname a scopo propiziatorio per favorire il risveglio delle altre piante durante arrivo della stagione primaverile. Oltre alla protezione spirituale, esso veniva impiegato largamente nella cura di problemi legati al metabolismo dei grassi, degli zuccheri, oltreché per le infiammazioni ed infezioni di varia natura in generale. Di questo parlano abbondantemente anche i nostri saggi medici antichi, da Ippocrate a Teofrasto, Dioscoride, Plinio e il Porta, lo consigliano per svariate necessità: dall’obesità ai morsi di vipera, alla diuresi e infine da molti considerato la ‘China europea’, per la sua azione febbrifuga.
Infatti, impieghiamo le sue foglie in tisana proprio come drenante dei lipidi nel sangue e per stimolare la regolarità biliare.
Inoltre, impieghiamo anche le sue gemme per produrre il gemmoderivato ad azione drenante biliare e regolatore del colesterolo, degli acidi urici e le conseguenti patologie a carico delle articolazioni e dei reni. Le sue peculiarità in realtà sarebbero molte altre ancora, ma la lista sarebbe troppo lunga!
La cosa affascinante del Frassino, è che in alcune ristrette aree, in Italia sono le Madonie, in Sicilia, questo splendido albero produce un essudato zuccherino dalla corteccia incisa, chiamato Manna. Nota anche dalle narrazioni bibliche, la manna viene tutt’ora raccolta in quelle terre seguendo un preciso rituale e scegliendo momenti propizi basati sulla presenza di insetti bottinatori. La Manna è un essudato che cristallizza in cannelli biancastri ed è costituita soprattutto da polisaccaridi, che trovano impiego per la loro delicata azione lassativa, che richiama acqua nel lume intestinale e nel contempo svolge una buona azione pre-biotica, cioè di nutrimento dei probioti intestinali. Per questo, è molto utile nei convalescenti reduci da trattamenti antibiotici e per i bimbi soggetti a costipazione.